Il Trail Running stà crescendo moltissimo in Toscana ed il numero di manifestazioni sono così tante, che è diventato difficile anche riuscire a catalogarle tutte. Un dato importante che è emerso dalle statistiche a noi pervenute, è quello relativo agli eventi di Ultra Trail, in quanto quest’anno ci sono state 19 manifestazioni di Ultra Trail in Toscana, che sono:
1) TRAIL RONDA GHIBELLINA – Castiglion Fiorentino (AR) 44 KM D+ 2200;
2) TRAIL DEI MONTI PISANI – Calci (PI) 44 KM D+ 2650;
3) TRAIL CITTA’ DI CORTONA – Cortona (AR) 43 KM D+ 1800;
4) TRAIL DELLE VALLI ETRUSCHE – Castiglion Fiorentino (AR) 56 KM D+ 2700;
5) ELBA TRAIL – Marciana Marina (LI) 56 KM D+ 3300;
6) THE ABBOTS WAY – Pontremoli (MS) 125 KM D+ 5500;
7) TUSCANY CROSSING – Castiglione d’Orcia (SI) 103 KM D+ 3100 – 53 KM D+ 1850;
8) ULTRA TRAIL DEL MUGELLO – Badia di Moscheta (FI) 60 KM D+ 3200;
9) DA PIAZZA A PIAZZA – Prato (PO) 70 KM D+ 4000;
10) WILD MARATHON – Carmignano (PO) 42 KM D+ 2000;
11) TRAIL DELLE APUANE – Gorfigliano (LU) 45 KM D+ 3500;
12) ULTRA TRAIL DEL BARCO – Carmignano (PO) 66 KM D+ 2400 – 44 KM D+ 1800;
13) AMIATA ULTRAMARATHON TRAIL – Piancastagnaio (SI) 64 KM D+ 2000;
14) TRAIL DELLE FORESTE DI BADIA PRATAGLIA – Badia Prataglia (AR) 66 KM D+ 3700;
15) FRANCIGENA TOSCANA TRAIL – Moteriggioni (SI) 112 KM D+ 2100 – 58 KM D+ 1000;
16) MONTANARO TRAIL – San Marcello Pistoiese (PT) 52 KM D+ 2350;
17) SAN GALGANO ULTRAMARATHON – Chiusdino (SI) 50 KM D+ 2000;
18) ECOMARATONA DEL CHIANTI – Castelnuovo Berardenga (SI) 42 KM D+ 900;
19) TRAIL DELLE VAL DI MERSE – Sovicille (SI) 54 KM D+ 800.
Un numero importante, che fà piazzare la regione Toscana come terza in Italia, in quanto a numero di eventi di Ultra Trail, a parimerito con la Valle d’Aosta, segue classifica:
1) VENETO – 25 eventi;
2) PIEMONTE – 25 eventi;
3) TOSCANA – 19 eventi;
4) VALLE D’AOSTA – 19 eventi;
5) LOMBARDIA – 17 eventi;
6) EMILIA ROMAGNA – 16 eventi;
7) SICILIA – 7 eventi;
8) TRENTINO ALTO ADIGE – 7 eventi;
9) FRIULI VENEZIA GIULIA – 7 eventi;
10) LIGURIA – 6 eventi;
11) LAZIO – 6 eventi;
12) SARDEGNA – 5 eventi;
13) ABRUZZO – 5 eventi;
14) CAMPANIA – 3 eventi;
15) MARCHE – 2 eventi;
16) PUGLIA – 2 eventi;
17) UMBRIA – 2 eventi;
18) BASILICATA – 1 evento.
E’ noto a tutti che il Trail Running, è uno sport in forte crescita e che nelle regioni del nord Italia questa disciplina è ormai affermata da anni; le statistiche però ci mostrano che anche nel centro-sud stanno aumentando notevolmente il numero delle manifestazioni e che anche nelle isole di Sicilia e Sardegna, questo movimento stà crescendo molto.
La cosa che fà sorridere è che questo sport non è ancora stato riconosciuto a livello internazionale, quando in realtà forse è lo sport più antico del nostro Pianeta, in quanto l’uomo correva sui sentieri quando ancora il bitume non esisteva; quindi non abbiamo inventato nulla e forse questa è l’attività fisica che l’uomo ha praticato per più tempo, quando ancora non c’erano gli sport. Quanto tempo ci vorrà ancora per far riconoscere questo sport a livello internazionale? Speriamo che nei prossimi anni qualcosa si smuova, nel frattempo godiamoci queste statistiche, che ci aiutano a comprendere che il richiamo della natura è qualcosa che nessuno potrà mai fermare e che ricorda a noi tutti da dove proveniamo.
Ciao Paolo sono un’amica di Riccardo Chessa, mi manderesti qualche informazione sulle scarpe che stai usando per favore? Grazie Elena Ciani
Ciao Elena, ci sarebbero tante cose da dire, sulle scarpe in genere; ad ogni quelle che uso io sono minimaliste, ovvero scarpe che simulano il più possibile la corsa a piedi nudi, dando i giusti feedback sensoriali a piedi, che permettano di ristabilire la giusta comunicazione piede-cervello, che con le scarpe ammortizzate viene in parte persa.
In più le calzature o sandali minimalisti, permettono maggior libertà al piede, in quanto sono studiati per rispettare le sue forme; a differenza di quelle tradizionali, dove la punta non è in corrispondenza dell’alluce e che sono molto strette nella parte mediale. Per non parlare dello sbilanciamento che viene creato dal differenziale, il famoso drop. Le minimal sono dotate di grande flessibilità, le puoi piegare dalla punta al tallone. Cosa anche fondamentale è che il nostro tallone funge da pompa per rimandare il flusso sanguigno verso l’alto, con le ammortizzate questo avviene male, perchè il sistema ammortizzante assorbe le forze necessarie al ritorno del sangue; per farti capire meglio, è come rianimare una persona sopra ad un letto e quindi questo mancato riflusso sanguigno causa gonfiore ai piedi. Come dice un mio amico, le scarpe migliori son quelle che permettono di usare la miglior tecnologia ammortizzante mai inventata, che sarebbero i nostri piedi, i quali con milioni di anni evolutivi d’esperienza alle spalle, hanno sempre permesso all’uomo di poter gestire perfettamente le forze che entrano in gioco durante la corsa.
Ci son tanti vantaggi legati all’utilizzo di calzature minimaliste; io credo che usare una scarpa ammortizzata richieda una grande abilità tecnica e quindi una conoscenza approfondita dello schema motorio della corsa, in quanto dando troppa protezione e distorgendo quelle che sono le informazioni che i piedi dovrebbero ricevere dal terreno, non permettono al cervello di rielaborare i dati correttamente e quindi le sensazioni che noi percepiamo non sono quelle reali; questo causa un eccesso di sicurezza nella scarpa, che porta le persone spesso a cambiare il proprio schema motorio, usando il tallone per l’atterraggio, invece che il metatarso. Quindi usare una scarpa ammortizzata richiede una conoscenza approfondita di quello che è lo schema motorio della corsa e la persona che usa questo tipo di scarpa, deve, secondo il mio punto di vista, riprodurre mentalmente questo schema, in quanto le scarpe ammortizzate non dicono mai la verità al nostro cervello.
Il passaggio da scarpa ammortizzata a scarpa minimalista non è cosa semplice, perchè noi veniamo da anni d’utilizzo di scarpe, che in molti casi hanno stravolto il nostro schema motorio ed atrofizzato le capacità elastiche dei nostri piedi (che in natura svolgono un ruolo simile a quello di una molla); quindi ci vuole una lenta riabilitazione, fatta d’esercizi che permettano di rieducare i nostri piedi, i nostri tendini ed in nostri muscoli, che negli anni si son viziati in movimenti diversi da quelli che avremmo fatto se non avessimo mai usato scarpe che non rispettano le forme dei nostri piedi e che non garantiscano le giuste sensazioni del terreno.
Quindi, dal mio punto di vista, una persona prima deve iniziare a camminare con calzature minimaliste e già questo passaggio è importante per abituare i piedi; successivamente bisogna capire bene cosa è la Corsa Naturale, per acquisire maggior consapevolezza di quello che stiamo facendo. Oltre al problema piedi-scarpe, ci son tanti altri problemi legati ai nostri stili di vita, che per chi vuol praticare un gesto, in apparenza semplice come la corsa, non possono essere trascurati, per compiere questo gesto atletico correttamente. Riporto sempre l’esempio di quelli che vanno in palestra e vogliono fare sollevamento pesi, senza saper fare uno squat; inevitabilmente prima o poi si faranno male alla schiena. Lo stesso discorso vale per la corsa, dove però, in teoria, nessuno dovrebbe insegnarci nulla, perchè nasciamo perfetti e nati per correre, ma per tutta una serie di motivi che in molti come me amano chiamare “$”, i corridori moderni son costretti a imparare nuovamente a correre.
Spero di esserti stata di aiuto nel comprendere cosa sono le minimaliste, per ulteriori informazioni sono a tua disposizione.
Un caro saluto,
Paolo Iavagnilio